Poesie e pensieri sparsi dal mio archivio

Okay, non prendiamoci in giro, non ho mai posseduto un archivio. Nel corso degli anni ho scritto molte cose su foglietti di carta e post-it. Gran parte di essi sono dispersi chissà dove. I pensieri che seguono fanno parte della minoranza che sono riuscito a scovare.

“pensiero 1”

/Probabile che sia la scelta l’unica causa,
e il caso solo una scusante a posteriori per la propria coscienza nostalgica e ferita./

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“la domanda”

/Le fronde insidiose cuciono i miei sogni
con nodosi rami di ricino,
mentre le nubi di pioggia gremite
accarezzano il sole come una coperta accarezza un cuscino.
E finanche i miei pensieri dalla mia mente esuli
ricercano nuovi orizzonti per esternare parole che non sanno concepire.
Ma una domanda risorge dall’abisso, ed è vana come il sale nel mare:
per quante montagne scali l’outsider, quando potrà arrivare il suo regno
se l’ha egli stesso scolpito nella roccia onirica di un diversissimo mondo?/

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“Il lampo”

/Un lampo.
Il fumo scorre dai lati ma all’apparenza tutto è normale e placido.
Tacito pure il ronzio delle parole unite in discorsi sempre uguali
circa l’amicizia e il rispetto
l’amore.
L’emozione traspare spontanea, ma a sprazzi, indefinita nei contorni
e identica allo scoccare di ogni ora.

L’oggetto dei desideri è
un soggetto
per la poesia che sto scrivendo.

Incomprensibile e lontano
-oscilla-
come un ricordo
-balena-
di quando ero un bimbo
da allora
o forse non fu mai
e sedevo al centro della giostra
per girare vorticosamente
come la neve,
sì,
proprio come la neve/

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“lo Straniero”, versione 1

/Se fosse il mondo
-sorvolando il grande buio all’ombra delle stelle-
un mantello per la luce
di quell’Uomo?
Quell’Uomo solo
alle pendici della guerra
nella follia di tutti gli altri
scolpire a morsi il suo destino.
Lo puoi vedere
se fai attenzione
attraversare il Regno
come uno spirito errante e perduto:
per sempre conscio
per sempre solo
osservare impotente
-nella voracità e nell’ardimento-
ogni essere di questo mondo
contorcersi in una speranza senza fine./

“lo Straniero”, versione 2

/Se fosse il mondo
-sorvolando il grande buio all’ombra delle stelle-
un mantello per la luce
di quell’Uomo?
Quell’Uomo solo, alle pendici della guerra,
nella follia di tutti gli altri,
nell’eterno ed infinito circostante
-il buio esposto, l’eterea notte-
ch’è poi un involucro sporco di sangue
per il suo Amore senza oggetto.

Ed  attraversa il regno,
l’uomo che indossa la cappa suprema,
come uno spirito errante e perduto
talvolta in collera
talvolta assente
osserva immobile
nella voracità e nell’ardimento
ogni uomo ed ogni donna
contorcersi
in un’incoscienza senza fine./

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“pensiero 2”, inconcluso

Una fatica vera. Scivolava il sudore sulla fronte dell’uomo chino.
La penna. Tracciando linee forgianti parole inusuali nella penombra della stanza.
E’ mezzodì, e gli attimi del tempo cristallizzano e bloccano la porta, impedendo a chicchessia di raggiungere l’uomo.
Egli,chino, scrive bugie per soldi.
Giacché, alquanto stranamente, comprese essere l’unica reale menzogna la divergenza fra il vero ed il suo opposto.
E rammentò d’un lampo il potere delle genti circa la determinazione dell’uno e dell’altro.

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“senza titolo”

/Fra i flutti del mare in tempesta
cercavo il mio paradiso
ogni volta che la corrente mi portava verso l’alto
credevo di vederlo, filtrato dall’acqua, come un
sole limpido e meraviglioso.
Poi i flutti mi trascinavano ancora nell’abisso,
E ancora e ancora,
così che ad ogni ascesa seguiva una discesa,
in un moto eterno e struggente
fra le onde del mare in tempesta.
Io, solo con me stesso,
e le leggi del mondo
una cella d’acqua e spuma./

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“pensiero 3”

/La filosofia occidentale: lo studio della propria ombra.
La filosofia orientale: la coscienza di proiettarla./

Published in: on febbraio 3, 2011 at 11:53 am  Comments (4)  
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4 commentiLascia un commento

  1. Comprati un blocco dove poter scriverli, come facevano i grandi scrittori del passato da Hemingway a Kafka, passando per il ben più noto e importante Ettore Trozzi :P

    • Ne ho a decine di blocchi. Il fatto è che non sono mai stato abbastanza ordinato da riuscire a usarli in modo coerente, come di certo fecero un Kafka, o un Trozzi :)

      • Non ti preoccupare, in fondo Kafka non era tutto questo granché paragonato a Trozzi…quindi non demordere :P

  2. Federico ho letto con molto piacere i tuoi pensieri e le poesie, devo dire che sei molto bravo… passi molto incisivi e di grande effetto emotivo. Complimenti sinceri.
    Sai anch’io faccio come te, ho tanti notes, ma alla fine scrivo su foglietti, tovaglioli, tutto ciò che mi capita quando mi viene l’ispirazione, ti assicuro però che è tipico di chi scrive di getto e con il cuore, conosco vari poeti che fanno lo stesso. Vai avanti per questa strada, vedrai che coglierai tante soddisfazioni interiori e morali. Un caro saluto.

    Daniella


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