Un bagno di realtà

Con queste righe spezzo diverse cose.

Una tradizione, seppure di breve periodo, che voleva contenute in questo blog solo poesie e riflessioni di carattere filosofico, astratto.

Un approccio allo scrivere, che, qui come altrove, mi ha sempre portato a pubblicare articoli impostati in modo impersonale, a volte arrabbiati e intensi, sì, ma sempre costruiti intorno alle idee, mai attorno ai sentimenti.

Qualcosa dentro, che sarà forse banale ma è di sicuro la rottura più importante.

Qualche ora fa ho conosciuto su facebook una persona (che non citerò, perché non sarebbe giusto farlo a sua insaputa) la quale, nonostante io fossi per lei un completo sconosciuto, mi ha veramente aperto il cuore, parlandomi dei tremendi traumi che ha dovuto subire fin da piccola, traumi causati da persone a lei molto vicine; delle vessazioni subite per mano delle istituzioni più becere dello stato, psichiatria in primis. Cose serie, molto serie, che possono anche rovinarti la vita se non sei abbastanza forte. Ma lei è una persona forte, e le sue parole mi hanno colpito , e anche tanto. Ho capito che avrei dovuto ricominciare scrivere di storie come questa, come in parte facevo un tempo. Forse mi sono dedicato troppo all’astratto mondo delle speranze negli ultimi mesi, a progettare futuri possibili  (in particolare sul mio altro blog, dedicato alla decrescita) e poco alle sofferenze del presente. Però le sofferenze si possono ignorare solo quando sono lontane, quando le ascoltiamo o leggiamo come un mantra su telegiornali e quotidiani. E’ sbagliato, ma è la natura umana, e a volte mi capita di essere umano, nel bene e nel male.

Ora non ho più tempo, anche se vorrei continuare a scrivere. Al contrario degli altri testi, questo lo pubblico subito, così com’è. L’ho scritto di getto, perché non è stato il cervello a dettarmelo.

E’ stato un altro organo, posto un po’ più in basso, che troppo spesso dimentichiamo.

Published in: on febbraio 14, 2012 at 5:07 PM  Comments (1)  
Tags: , ,